La città medievale di Ani (Ocakli) si trova a circa 42 chilometri ad est della provincia di Kars sull'antica via della seta. La maggior parte delle strutture sono in rovine, alcune però in condizioni migliori. Imponenti mura fortificate ancora circondano le rovine di numerose chiese, moschee e caravanserragli.
Anche se l'antico insediamento di Ani è nato come un insediamento armeno intorno al quinto secolo, la città aveva subito varie conquiste, tra di loro possiamo elencare i mussulmani, i Bizantini, Mongoli. Durante il dominio mongolo dell'Asia Minore la città fu abbandonata. Nel 1336, i cittadini armeni furono costretti a lasciare il loro villaggio e cosi Ani non fu più abitata. I Persiani governarono la zona nel quindicesimo secolo che poi nel 1576 gli Ottomani la occuparono.
Tra le strutture della città si possono notare le chiese in stile proto-gotico, palazzi, le mura difensive merlate, un ponte, perfino un antico ufficio postale. Per tanti secoli prima del suo abbandono, la città era stata una capitale medievale di importanza politica, economica, culturale e architettonico. Il sito è vulnerabile ai terremoti, forti venti e neve, la vegetazione ecc.
Sovvenzioni dalla Fondazione di Samuel H. Kress hanno aiutato agli esperti per attivare un programma di valutazione del sito per definire le priorità di conservazione. I fondi sono stati sollecitati per la stabilizzazione di emergenza. Muratori esperti e conservatori sono necessari per i restauri in loco.
Nel 1996 e nel 1998 il sito di Ani era annunciato come uno dei 100 siti più al rischio del mondo da parte di World Monuments Fund, un'organizzazione privata per la preservazione di manufatti architettonici storici e di siti storico-culturali in tutto il mondo. A Luglio del 2016 il sito è entrato nella lista del Patrimonio dell'umanità di UNESCO.