Conosciuto come "il Grande", (347-395 d.C) Teodosio I fu il figlio del generale spagnolo Flavio Teodosio. Stava lavorando come governatore militare in Mesia quando suo padre fu giustiziato da Valentiniano nel 376. Dopo la morte di suo padre, Teodosio si ritirò dalla vita militare fino al 379, dopodiché l'imperatore Valente venne sconfitto e ucciso dai Visigoti ad Adrianopoli (l'odierna Edirne) in 378 e l'imperatore Graziano lo nominò Augusto (co-sovrano) d'Oriente. Nel 381 firmò un'alleanza con i Visigoti per tenerli sotto controllo, che avevano invaso aree dell'Impero Bizantino dal 375 invece di entrare a far parte dell'esercito romano.
Nel 380, Teodosio emanò una legge che ordinava a tutti i cittadini di credere nel Credo Niceno del Concilio nel 325 per essere considerati cristiani cattolici. Egli agiste severamente contro il paganesimo come la chiusura e persino la distruzione dei templi ed il divieto della tradizione dei Giochi Olimpici. Nel 381 convocò ad Istanbul il secondo Concilio Ecumenico (primo Concilio di Costantinopoli). Nel 390 d.C Teodosio portò a Costantinopoli (Istanbul) l'obelisco egizio scolpito nel granito dal Tempio di Luxor a Karnak e lo fece erigere nell'Ippodromo. Nel 391 e nel 392 Teodosio proibì i sacrifici e il culto degli dei pagani, rendendo il cristianesimo l'unica religione dello stato. Nel 394 combatté i suoi nemici pagani e vinse. Teodosio si ammalò e morì nel 395 d.C. Egli divise l'Impero Romano tra i suoi due figli.